
Dopo oltre vent’anni di servizio Skype si prepara a dire addio. Microsoft ha infatti annunciato ufficialmente che la storica piattaforma di comunicazione – ormai priva di team di lavoro dedicati e lasciata da anni a sé stessa – verrà chiusa il 5 maggio.
La decisione non è del tutto sorprendente: da tempo Skype ha perso terreno rispetto a concorrenti come Zoom – esploso nel 2020 durante la pandemia di Covid-19 – e WhatsApp, mentre Microsoft ha progressivamente puntato su Teams, il suo servizio di collaborazione e comunicazione aziendale.
Quel che resta di Skype verrà di fatto assorbito da Teams. D’altronde ormai chiamate e videochiamate sono possibili su ogni applicazione di messaggistica, Skype aveva perso ogni senso di esistere e in fondo a ragione, non avendo mai appianato alcune macchinosità che, nonostante sia stata la prima piattaforma a sperimentare le tecnologie VoIP, l’hanno resa sempre un po’ troppo labirintica.
Lanciato nel 2003 da un gruppo di sviluppatori scandinavi ed estoni, Skype ha cambiato il modo in cui le persone comunicavano online, offrendo per la prima volta chiamate vocali e video gratuite a livello globale e mettendosi contro, per un lungo periodo, i colossi delle telecomunicazioni. Nel 2011 – dopo un passaggio da eBay – la Microsoft guidata dall’allora ad Steve Ballmer (lo stesso dell’operazione Nokia di qualche anno dopo) acquisì Skype per 8,5 miliardi di dollari, integrandolo nei propri servizi ma in modo spesso disordinato e privo di strategia. L’esplosione di app più veloci, intuitive e con usabilità decisamente superiore aveva di fatto già pensionato Skype da anni, per quanto in alcuni contesti venga ancora ampiamente utilizzata.
Il lancio di Microsoft Teams nel 2017 ha segnato anche formalmente l’inizio della fine per Skype. Con un’integrazione più profonda nella suite Office 365, Teams è diventato rapidamente il fulcro della comunicazione aziendale, offrendo funzionalità avanzate che andavano ben oltre le semplici videochiamate. Il colosso di Redmond ci punta molto, a torto o a ragione e portandosi dietro alcune complessità tipiche di quella realtà, e Skype è diventato nel tempo un morto che cammina.