Tempi duri per la pirateria online. Il Senato ha infatti approvato all’unanimità la nuova legge contro la diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore. Fino a tre anni di reclusione e quindicimila euro di multa, queste le sanzioni previste dal provvedimento soprannominato anche “legge anti pezzotto”, dal nome di uno degli strumenti utilizzati per diffondere in rete materiale protetto da proprietà intellettuale.

Il testo prevede, tra le altre cose, il blocco immediato dell’indirizzo ip da cui parte il segnale pirata che finisce sui tanti siti web a scatole cinesi da cui si accede agli streaming illegali di contenuti protetti dal diritto d’autore.

Un provvedimento che cambierà la partita dei diritti tv

La legge era particolarmente attesa dalla Lega Calcio e dalle società che parteciperanno alla gara per l’assegnazione dei diritti sulle prossime cinque stagioni del campionato di Serie A. Si stima che siano oltre cinque milioni gli italiani che si servono di indirizzi pirata per vedere le partite della loro squadra del cuore senza sborsare un euro alle piattaforme di streaming che trasmettono campionati e coppe europee.

La più grande novità riguarda il tempo: la nuova legge, infatti, darà all’Autorità garante per le comunicazioni (Agcom) il potere di ordinare ai prestatori di servizi di disabilitare l’accesso al sito che trasmette il segnale pirata entro trenta minuti, anche avvalendosi di provvedimenti cautelari e urgenti. Si supera così quello che era forse il più grande “bug” dei provvedimenti applicati finora contro la pirateria online, ovvero la lentezza con cui venivano bloccate le pagine da cui partiva il segnale: in molti casi avveniva dopo diverse ore o addirittura giorni, ben oltre il fischio finale della partita trasmessa illegalmente.

Al contempo l’autorità potrà informare subito la magistratura competente facendo partire un’informativa di reato. I giudici, a quel punto, potranno facilmente risalire al titolare della pagina e accedere alle sue informazioni personali tramite il tracciamento dei pagamenti. Una piccola rivoluzione che renderà quantomeno più rischioso diffondere i segnali e complicherà non poco la vita di chi vende e a chi acquista, a prezzi irrisori, abbonamenti online a pagine che trasmettono contenuti piratati. Aumentano infatti anche le sanzioni per gli utenti finali, che se identificati potranno pagare fino a cinquemila euro, contro i mille previsti oggi.

Il danno della pirateria in termini di Pil è di oltre 700 milioni di euro mancati introiti fiscali per 319 milioni di euro e perdite anche in termini di occupazione con una stima di circa 10 mila posti di lavoro messi a rischio. 

Uno dei nodi da sciogliere sarà come colpire i siti pirata senza oscurare pagine legali che utilizzano indirizzi Ip che in molti casi vengono utilizzati per “nascondere” quelli illegali. Quando il nuovo regolamento sarà pronto sarà costituita una “white list” di segnalatori preferenziali, non sarà consentito quindi al singolo cittadino di segnalare, in maniera anche errata, il sito internet, magari per fare danno a un concorrente o a una struttura pubblica. Prevalentemente le segnalazioni arriveranno dai detentori dei diritti, quindi Lega di Serie A, Serie B e Lega Pro, fino ai produttori di contenuti audiovisivi. La piattaforma che dovrà essere costituita per vagliare le segnalazioni verificherà l’indirizzo segnalato, anche con una documentazione fotografica che immortali il sito pirata, per evitare il più possibile errori.